Tecnologia a radiofrequenza
La radiofrequenza è una tecnologia di essiccazione e trattamento termico basata sulla dissipazione di energia elettromagnetica all’interno del prodotto. A differenza delle tecniche convenzionali, in cui il calore viene trasferito al prodotto attraverso la sua superficie da una fonte di calore esterna per conduzione, convezione o irraggiamento, un campo a radiofrequenza genera calore direttamente all’interno dell’intera massa del prodotto: per questo motivo il relativo meccanismo è chiamato “endogeno” o “volumetrico”. La generazione di calore è istantanea e consente un processo rapido, uniforme e perfettamente controllato, offrendo risultati eccezionali in termini di qualità del prodotto, flessibilità operativa e risparmio energetico.
Il meccanismo di riscaldamento a radiofrequenza, esclusi i materiali (come i metalli) che sono buoni conduttori di corrente elettrica, è legato alle cosiddette “perdite dielettriche”. Le perdite dielettriche sono causate dalla vibrazione e rotazione di molecole polari o polarizzate e dal movimento di polarizzazione e traslazione di particelle ioniche all’interno del materiale, indotto dalla rapida inversione di polarità del campo a radiofrequenza (diversi milioni di volte al secondo). In altre parole, è come se il campo elettromagnetico fosse assorbito e convertito in energia termica per effetto del rapido movimento di molecole polari (o polarizzate) e ioni. Le molecole d’acqua sono altamente polari, più di tutti i substrati in cui l’acqua si trova normalmente, e molte forme ioniche sono solitamente disciolte in acqua. Di conseguenza, i campi elettromagnetici a radiofrequenza possono riscaldare molto rapidamente i materiali umidi ed, in particolare, la radiofrequenza ha la capacità di far evaporare l’acqua in modo rapido, efficiente e selettivo da molti substrati (tessili, agroalimentari, ecc.).
In generale, tutti gli impianti di riscaldamento ed essiccazione a radiofrequenza sono costituiti da due componenti principali:
- il generatore
- l’applicatore (o elettrodi)
Il generatore converte la normale energia elettrica proveniente dalla rete in energia elettromagnetica a radiofrequenza ed è costituito da una combinazione opportunamente progettata di condensatori e induttanze (il circuito oscillante LC) collegati ad una valvola a vuoto (il triodo), completa di alimentatore in corrente continua ad alta tensione.
L’applicatore riceve l’energia elettromagnetica dal generatore attraverso semplici connettori metallici conduttivi e la applica al prodotto da trattare.